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   Mar Mediterraneo » Caratteristiche e nomi dei mari attorno all'Italia  
 
Pubblicato Mercoledì 7 Gennaio 2009 da paolo
 
 

Di tutto...
Il mar Mediterraneo è un mare intercontinentale situato tra Europa, Africa e Asia. La sua superficie approssimativa è di 2,51 milioni di km² ed ha uno sviluppo massimo lungo i paralleli di circa 3700 km.

Il Mediterraneo è collegato ad ovest all'oceano Atlantico, attraverso lo stretto di Gibilterra. Ad est attraverso il mar di Marmara, tramite i Dardanelli e il Bosforo, è collegato al mar Nero. Il mar di Marmara è spesso considerato parte del Mediterraneo, mentre il mar Nero viene generalmente considerato un mare distinto. Il canale di Suez a sud-est collega il Mediterraneo al mar Rosso.

Gli stati che si affacciano sul Mediterraneo sono:
  • Gibilterra, Spagna, Francia, Italia, Principato di Monaco, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania, Cipro, Malta, Grecia e Turchia sulla costa settentrionale
  • Libano, Territori Autonomi Palestinesi, Siria e Israele ad est
  • Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco sulla costa meridionale

    Le maree sono molto limitate anche a causa dello scarso collegamento con l'oceano, che limita la massa d'acqua complessiva investita dal fenomeno.

    All'azione del mar Mediterraneo come serbatoio termico è in buona parte dovuto il clima mediterraneo, generalmente caratterizzato da inverni umidi ed estati calde e secche.

    Il termine Mediterraneo deriva dalla parola latina Mediterraneus, che significa in mezzo alle terre. Il mar Mediterraneo attraverso la storia dell'umanità è stato conosciuto con diversi nomi. Gli antichi Romani lo chiamavano, ad esempio, 'Mare Nostrum', ossia il nostro mare (e in effetti la conquista romana toccò tutte le nazioni affacciate sul Mediterraneo).

    Correnti
    Il mar Mediterrano è un bacino semichiuso con una forte evaporazione e un ridotto apporto di acque dolci fluviali, apporto influenzato da attività umane (dighe e sbarramenti). Nei mesi estivi l'evaporazione è relativamente ridotta a causa dei venti non eccessivamente frequenti e dell'elevata umidità, al contrario nei mesi invernali l'evaporazione è molto elevata a causa dell'aria fredda e della prevalenza di venti secchi di origine continentale (Bora, Maestrale, Vardarac, Scirocco e Meltemi).
    Evaporazione e ridotto apporto di acque fluviali fanno sì che il Mediterraneo sia in costante deficit idrico. Questo viene compensato dall'oceano Atlantico che annualmente riversa nel Mediterraneo, attraverso lo Stretto di Gibilterra, tra i 36.000 e i 38.000 km³ d'acqua. Questo apporto di grandi quantità d'acqua, provoca forti correnti durante tutto l'anno, favorendo la pulizia dei bassi fondali dello Stretto che, diversamente, nel corso dei millenni si sarebbe inevitabilmente chiuso.

    Le correnti superficiali mediterranee originano tutte dall'afflusso di acqua atlantica e seguono in prevalenza degli andamenti di tipo ciclonico, cioè antiorario. L'acqua atlantica, più fredda ma meno salata (motivo per cui rimane in superficie) entra nel Mediterraneo dopo aver lambito le coste del Marocco.

    Una volta varcato lo stretto di Gibilterra viene spinta a sud dalla forza di Coriolis e segue prevalentemente la costa nordafricana dando origine alla corrente algerina, una parte della massa d'acqua, scontrandosi con la corrente anticiclonica del mare di Alborán, si biforca verso nord in direzione delle isole Baleari.
    La corrente algerina, nel prosieguo del suo corso, si biforca nuovamente: una parte prosegue verso il canale di Sicilia, un'altra invece risale verso la Corsica e unendosi alla parte che fin dall'inizio si era diretta verso le Baleari dà origine alla corrente ligure provenzale catalana che scorre verso ovest lambendo le coste liguri, francesi e catalane e attraversando il Golfo del Leone.
    I bassi fondali del canale di Sicilia fanno sì che la corrente algerina si biforchi nuovamente, una parte risale infatti verso il Tirreno dando origine ad una corrente ciclonica che in parte lambisce le coste liguri e si riunisce con la corrente ligure-provenzale catalana.

    La parte di corrente algerina che riesce a valicare il canale di Sicilia attraversa dapprima un'area prospiciente le coste della Tunisia e della Libia caratterizzata da correnti anticiloniche (il Golfo della Sirte) e poi forma la corrente africana che scorre lungo il mare di Levante dando origine alla corrente dell'Asia Minore che lambisce la costa Turca fino a Rodi.

    Nell'Adriatico, nello Ionio e nell'Egeo vi sono altre correnti minori di tipo ciclonico.

    Oltre alle citate correnti costiere vi è la corrente centro mediterranea che scorre sopra la dorsale mediterranea in direzione Creta e Cipro.

    Lo strato d'acqua compreso fra i 200 e i 600 metri è interessato da un movimento in senso opposto a quello delle correnti di superficie. Origina infatti dal mar di Levante, il tratto di Mediterraneo con i più elevati valori di salinità, (si raggiunge qui il 39,1 per mille di salinità). D'inverno, con il calo della temperatura si ha un aumento della densità dello strato superficiale che 'comprime' lo strato d'acqua inferiore dando origine alla corrente intermedia.
    Questa corrente è divisa in un ramo principale che percorre l'intero Mediterraneo e due rami secondari che attraversano l'uno il Golfo della Sirte e l'altro, più cospicuo, lo Ionio fino a entrare nell'Adriatico dove incontra le fredde acque invernali per poi uscire nuovamente dallo stretto di Otranto.

    Il ramo principale si dirige invece verso il canale di Sicilia dove, a causa dei fondali bassi e della portata della corrente di superficie, deve dividersi in due stretti passaggi laterali situati a quote diverse. L'acqua proveniente dal più settentrionale si dirige verso il Tirreno dove fa un lungo giro antiorario e in gran parte esce per ricongiungersi col ramo secondario e risalire verso la Sardegna per poi seguire la costa francese e spagnola e uscire dallo Stretto di Gibilterra.

    Dalle analisi degli oceanografi pare che una goccia d'acqua entrata dallo stretto di Gibilterra impieghi circa 150 anni per compiere tutto il 'giro' e ritornare, profondamente modificata nella composizione, all'oceano Atlantico.

    Correnti di profondità interessano due aree del Mediterraneo: il bacino ligure provenzale e lo Ionio. In entrambi i casi le correnti originano nella stagione invernale in seguito ad un rapido raffreddamento delle acque provocato dal vento.
    Nel primo caso il Mistral raffredda rapidamente le acque al centro del Golfo del Leone. In seguito all'aumento di densità l'acqua si dirige verso il fondo, sino ai 2000 metri di profondità, contribuendo al lento ricambio delle acque profonde.
    Nel bacino orientale è la Bora che abbassando la temperatura delle acque nel Mare Adriatico origina una corrente diretta verso sud che si inabissa oltre il canale di Otranto e contribuisce al ricambio delle acque profonde dello Ionio.

    Morfologia
    Per quanto riguarda la topografia del fondale il Mediterraneo è diviso in due bacini principali che si possono considerare semichiusi. Il primo è quello del Mediterraneo occidentale, delimitato dal canale di Sicilia e caratterizzato da ampie piane abissali, il secondo, il Mediterraneo orientale, è molto più accidentato e dominato dal sistema della dorsale Mediterranea.

    Vediamo adesso nel dettaglio quali sono i mari che bagnano l'Italia.

    MAR TIRRENO
    Il mar Tirreno è quella parte del mar Mediterraneo che si estende ad ovest della penisola italiana.

    È compreso fra la Corsica, la Sardegna, la Sicilia, la Calabria, la Basilicata, la Campania, il Lazio e la Toscana, è collegato al mar Ionio tramite lo Stretto di Messina ed è diviso dal mar Ligure dall'isola d'Elba, con il Canale di Corsica ad ovest e il Canale di Piombino a est dell'omonima isola che collegano tra loro i due mari.

    Geograficamente parlando il mar Ligure non è la parte settentrionale del mar Tirreno, come molti erroneamente pensano, ma un mare a tutti gli effetti in quanto ha un fondale e una costiera diversa.

    Alcuni fanno terminare il mar Ligure alla foce del Magra che però è solamente un confine dettato dalla tradizione (anche se, nelle antiche carte del XIX secolo, il mare che bagna la Toscana veniva quasi sempre scritto semplicemente Mare toscano). Il confine morfologico è tra Piombino e l'isola d'Elba.

    La sua profondità massima è di 3.785 metri.

    Il mare si trova vicino alla faglia che divide l'Africa dall'Europa. Di conseguenza, le catene montuose sottomarine e i vulcani attivi abbondano.

    Prende il nome dall'antico popolo dei Tirreni, meglio noti come Etruschi. Narra infatti lo storico greco Erodoto nelle sue Storie di come il re della Lidia (attuale Turchia occidentale) dopo anni di carestia avesse deciso di far emigrare una metà del suo popolo alla ricerca di una nuova patria. Guidati dal principe Tirreno, i Lidi sbarcarono quindi sulle coste occidentali della penisola italiana e, preso possesso della nuova terra, mutarono il loro nome in 'Tirreni' dal nome del principe che li aveva guidati. Costoro, secondo il racconto greco, non sarebbero altri che gli Etruschi.

    Dal loro nome greco fu quindi detto 'Tirreno' il mare che dominarono per secoli (talassocrazia etrusca). Secondo altre fonti il nome del mare sarebbe derivato dall'epiteto Thyrrenoi, ovvero pirati, con il quale i greci chiamavano le popolazioni Liguri che nel mediterraneo occidentale abbordavano con piccole e veloci imbarcazioni chiunque vi si avventurasse; alcune leggende mitologiche al riguardo coinvolgono Ercole al ritorno dalle colonne (Gibilterra) che tra questi mari si imbatte in alcune creature di Poseidone, tra cui Ligures, a testimoniare il timore che incutevano questi pirati protocelti in questi mari tirreni o, meglio, mari dei pirati.

    Il mar Tirreno è poco pescoso, sicché i suoi porti sono generalmente utilizzati per il trasporto dei passeggeri e delle merci. I principali sono Piombino, Civitavecchia, Olbia, Napoli e Palermo.

    I fiumi che vi sboccano sono soprattutto a regime torrentizio. I principali, da nord a sud, sono l'Ombrone, il Tevere, il Garigliano e il Volturno.
    MAR LIGURE
    Il mar Ligure (in francese Mer Ligurienne, in ligure Mâ Ligure) è una parte del mar Mediterraneo centro-settentrionale. Morfologicamente è limitato ad occidente da un linea immaginaria che parte da Cap Ferrat presso Nizza fino a Punta di Revellata vicino Calvi nella Corsica settentrionale, mentre il limite orientale può essere individuato tra capo Corso e il promontorio di Piombino (tale confine è tradizionalmente indicato molto più a nord: infatti si suole parlare di Mar Tirreno e costa tirrenica per tutta la costa toscana, anche se nelle antiche carte del XIX secolo si trova quasi sempre scritto semplicemente Mare toscano).

    Il mar Ligure bagna le coste della Liguria e di parte della Toscana (la Versilia, il litorale pisano e la costa degli Etruschi corrispondente alla Maremma pisana e livornese) , parte del dipartimento francese delle Alpi Marittime e quindi anche del principato di Monaco, le secche della Meloria (dove su uno scoglio affiorante sorge la Torre della Meloria, costruita nel XVIII secolo), le isole di Capraia e Gorgona, la parte settentrionale della Corsica. L'Isola d'Elba e il resto dell'arcipelago Toscano si trovano nel contiguo mar Tirreno. Nella parte più settentrionale si trova il golfo di Genova che ne è interamente compreso.

    La costa del Mar Ligure comprende numerose aree, rinomate per le bellezze paesaggistiche e il clima mite, come la Costa Azzurra, la Riviera ligure, la Versilia e il litorale tra Livorno e Piombino.

    Il mare riceve da est le acque dell'Arno e di molti altri fiumi di origine appenninica come il Serchio e il Magra.
    Lungo le sue coste si trovano importanti scali portuali dei quali il maggiore è il porto di Genova. Altri porti di rilievo sono quelli di Savona, della Spezia, di Carrara, di Viareggio e di Livorno.

    Il mar Ligure raggiunge una profondità massima di più di 2.850 m, a nord-ovest della Corsica.

    MAR ADRIATICO
    Il mare Adriatico (in albanese Deti Adriatik; in bosniaco e croato Jadransko more; in serbo Jadransko more o ????????? ????; in sloveno Jadransko morje) è l'articolazione del mar Mediterraneo situata tra la penisola italiana e la penisola balcanica. Bagna sei Paesi: Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Albania. Anticamente l'intero mare era chiamato anche Golfo di Venezia, dal momento che la Serenissima vi esercitava un predominio quasi incontrastato.

    È lungo circa 800 km e largo mediamente 150 km, ricoprendo una superficie di 132mila km². La profondità non supera i 300 m nella parte settentrionale e raggiunge i 1222 m più a sud, lungo la direttrice da Bari alle Bocche di Cattaro. La salinità media è del 3.8%, con forti differenze tra il nord, meno salino, e il sud. I principali corsi d'acqua che sfociano nel Mar Adriatico sono il Po, l'Adige, l'Isonzo, il Tagliamento, il Brenta, il Piave, la Narenta e l'Aterno-Pescara. In generale, i fiumi del nord, alimentati dai ghiacciai alpini, hanno un regime più regolare nel corso dell'anno, mentre quelli centro-meridionali presentano un carattere torrentizio. L'ampiezza di marea è abbastanza contenuta (circa 30 cm al sud e non oltre i 90 nell'estremità settentrionali): ciò ha permesso sin dall'antichità la fondazione, lungo la bassa costa settentrionale, di centri abitati come Aquileia, Chioggia, Grado e Venezia, famosa in tutto il mondo per il fenomeno dell'acqua alta che periodicamente ne sommerge di qualche decina di centimetri molte aree.

    MAR IONIO
    Il mar Ionio o mar Jonio è un bacino del mar Mediterraneo, situato tra l'Italia meridionale, l'Albania (Canale d'Otranto) e la Grecia (Isole Ionie).

    Vi si affacciano le regioni italiane Sicilia, con il Golfo di Catania, Calabria, con il Golfo di Squillace,con il Golfo di Corigliano (Calabro), Basilicata e Puglia, con il Golfo di Taranto.

    È collegato al mar Tirreno tramite lo Stretto di Messina, al mare Adriatico tramite il Canale d'Otranto, ossia lo stretto di mare fra Capo Linguetta, sulla costa albanese, e Punta Palascia, sulla costa italiana (linea A in figura), al mar Egeo attraverso il canale di Corinto, e - più a sud - tramite una linea di demarcazione compresa fra capo Malea nel Peloponneso e le coste occidentali dell'isola di Creta

    Una linea di confine che da Capo Passero, in Sicilia, arriva fino all'isola di Creta segna il limite meridionale del mar Ionio.

    Riguardo alla linea di demarcazione tra Ionio e Adriatico, occorre precisare che esistono al momento altre due convenzioni nautiche, che per esigenze di semplificazione seguono la linea dei paralleli, discostandosi quindi dalla definizione fin qui data. In particolare:
  • ai fini meteorologici (Meteomar) e delle Informazioni Nautiche degli Avvisi ai Naviganti, il limite marittimo tra Adriatico Meridionale e Ionio Settentrionale è dato dal 40° parallelo nord (linea B in figura): sulla costa italiana corrisponde a Punta Mucurone nei pressi di Castro: 40°00'00''N 18°25'48''E
  • per i restanti Avvisi ai Naviganti (portolani, fari e fanali, Navarea III, ecc.) il limite convenzionale fra costa ionica e costa adriatica è invece posto a Santa Maria di Leuca (Punta Mèliso) a 18°22' E. Secondo quest'ultima convenzione, il limite idrografico tra Mar Adriatico a nord e Mar Ionio a sud seguirebbe il parallelo 39°47' N (linea C in figura) dal largo di Punta Mèliso alle coste settentrionali dell'isola di Corfù.

    MAR DI SARDEGNA
    Il Mar di Sardegna (in sardo Màre de Sardìgna o Màri de Sardìnnya) è un bacino del Mar Mediterraneo, situato tra l'isola italiana della Sardegna e l'arcipelago spagnolo delle Baleari. Vi si affaccia il versante occidentale della Regione Sardegna, esteso al canale di Corsica. I golfi principali che vi si affacciano sono quelli di Alghero e Oristano.

    CANALE DI SARDEGNA
    Il Canale di Sardegna è quella parte del Mar Mediterraneo occidentale che divide la Sardegna dalle coste tunisine. I punti più vicini tra costa africana e la Sardegna distano 185 km. Ad Ovest-Sud-Ovest ed a Est-Nord-Est, permette una comunicazione profonda tra il bacino Algero-Liguro-Provenzale e quello Tirrenico mentre a Sud-Est si collega con il Canale di Sicilia.

    Il Canale di Sardegna si trova in corrispondenza di una parte sommersa del ramo Appenninico-Maghrebide della Catena Alpina.

    Deriva dalla sovrapposizione di due placche tettoniche che hanno rispettivamente prodotto sia un ispessimento della crosta terrestre che un assottigliamento.

    Questa evoluzione, propria delle catene collisionali, la si puo ben osservare nel Canale di Sardegna: le caratteristiche morfologiche e strutturali sono infatti ben evidenti, anche perché la sommersione del bacino, lo ha preservato dall' erosione aerea.

    STRETTO DI SICILIA
    Il canale o stretto di Sicilia è il tratto di mare del Mediterraneo compreso tra la Sicilia e la Tunisia.

    Divide il Mediterraneo orientale da quello occidentale.

    Proprio al centro del canale stesso si trova l'isola di Pantelleria. Nel suo punto più stretto, tra Capo Feto, nei pressi di Mazara del Vallo, e Capo Bon, nei pressi di El Haouaria, è largo circa 145 chilometri.

    La differenza tra 'stretto' e 'canale' dipende dal tipo di masse d'acqua coinvolte, da un lato e dall'altro lato. Se queste sono di caratteristiche chimico-fisiche simili (densità, salinità, temperatura) allora si parlerà di 'canale'; se invece le caratteristiche sono dissimili si parla di 'stretto'.

    Queste differenze sono presenti anche tra l'acqua mediterranea occidentale e quella levantina: per tale ragione sarebbe più corretta la denominazione di 'stretto di Sicilia'.

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